courtesy l'artista
ETEROCROMIA
MATTIA CLERI POLIDORI I PAOLO VITALE
a cura e con testo di Laura Catini
ETEROCROMIA
Mattia Cleri Polidori I Paolo Vitale
a cura e con testo critico di Laura Catini
Opening 13 Novembre 2025 ore 18:30
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 7 Dicembre 2025
Curva Pura è lieta di presentare, Eterocromia, mostra bipersonale di Mattia Cleri Polidori e Paolo Vitale, a cura di Laura Catini.
La mostra percorre le ricerche dei due artisti in un elogio del dissimile, dove elementi dissonanti e inattesi compongono e aggiungono profondità, complessità e molteplicità alla percezione. In contrasto con l'uniformità, tra differenza e dissonanza, le due poetiche agiscono oltre il canone della materia pittorica e scultorea, portando in evidenza un universo di immagini ed enigmi tra scienza e onirismo, tra memorie di natura e nuove germinazioni formali. Innumerevoli polimorfismi si espandono colonizzando i territori dell’immaginario, conducendo l’osservatore entro iperboli favolistiche ed ecosistemi simbiotici.
Come scrive Laura Catini nel suo testo critico: «Eterocromia scruta le porte del fenomenico kantiano, immediatamente dato, per aprire a un tracciato noumenico e a una dinamicità atipica che vede l'ἕτερος (eteros) come sinonimico di un dissimile seducente. Si scioglie l'iter formale tradizionale per una dicotomia di visione ed estetica tra oggettualità discrepanti.»
L’esposizione, tra contrasti e antinomie, rivela un equilibrio molteplice, in bilico nell’estremità del confronto che alimenta una genesi continua di artificio-natura e artificio-fantastico.
Mattia Cleri Polidori nasce a Roma nel 1987. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2015 e nel 2016 al Wimbledon College of Arts di Londra. Dal 2018 al 2024 presta servizio all’Accademia di Belle Arti di Roma nel dipartimento di pittura. Nel Dicembre 2025 è dottorando presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. È uno dei fondatori dell’artist-run space Rione Placido, inaugurato nel Gennaio 2023 a Roma. Fra i suoi progetti recenti emergono le personali a Mancaspazio, Nuoro, nel 2025, a Cartavetra, Firenze, nel 2024 e 2021, a Blocco 13, Roma, nel 2023, la sua collaborazione con la compagnia DOM nello spettacolo CAMPFIRE – dove comincia l'incendio, al Teatro India di Roma, e le residenze d’artista in Estonia nel 2020 e 2022.
Paolo Vitale nasce a Roma nel 1989. Nel 2009 consegue il Diploma di maturità classica. Nel 2021 consegue la Laurea Specialistica in Pittura. Nel 2023 è tra i fondatori dell’artist-run space Rione Placido, a Roma.
Tra le mostre personali, si ricordano: Al Baronato Quattro Bellezze, a Roma (2017); Io scorro, bipersonale con Alice Colacione, presso la Galleria Borghini, a Roma (2022);
Nel 2018 prende parte alla collettiva Save Biennale, presso il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna, a Pescara. Da ottobre 2020 a maggio 2021, espone a Porticato Gaetano XXXII Edizione, rassegna d’arte promossa dal Comune di Gaeta (LT). Nello stesso anno prende parte alla collettiva Ecologicart promossa dalla Galleria La Nica, a Roma. Nel 2022, espone ad Avanguardie Verdi – E luce fu, presso la Galleria 212, a Bologna. Nel 2023, partecipa alla “Rome Art Week 2023” con il progetto Inarrestabili Latitudini dell’Antropocene. Nell’aprile 2024 espone le sue opere alla collettiva Il cielo è nel ghiaccio, presso la Kou Gallery di Roma. Nel 2025 partecipa alla mostra Sei. Antologia del sufficiente insieme ai membri di Rione Placido presso gli spazi del collettivo, a Roma. Nell’estate dello stesso anno le sue opere sono in mostra a Lecce con la collettiva Oro Anacronico, durante la “Lecce Art Week 2025”, e a Ferentino, per la quinta edizione del “Festival dell’Arte Nomadica”. Nel 2012 è vincitore della borsa di studio per l’Istituto Europeo di Design di Roma e nel 2021 partecipa alla XXXII Edizione del Porticato Gaetano ed è vincitore con l’opera Mondo Rosso, acquisita dalla Pinacoteca Comunale di Gaeta (LT). Vive e lavora a Roma
Eterocromia
di Laura Catini
Eterocromia scruta le porte del fenomenico kantiano, immediatamente dato, per aprire a un
tracciato noumenico e a una dinamicità atipica che vede l'ἕτερος (eteros) come sinonimico di un
dissimile seducente. Si scioglie l'iter formale tradizionale per una dicotomia di visione ed estetica
tra oggettualità discrepanti.
courtesy l'artista
ALONE
Marta Cornacchia
Opening 23 Ottobre 2025 ore 18:30
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a – Roma
Curva Pura è lieta di presentare l’happening di Marta Cornacchia, Alone. Tra mitologemi e fenomeni ottici, presagi e passaggi vitali, processi fisici ed elementi metafisici, l’artista conduce il fruitore in una esperienza immersiva, interrogandosi sull’esperire personale e collettivo nella possibilità dell’ascolto attraverso la forma, la cura e la profondità percettiva.
Una narrazione immaginale ed intima condivisa con il pubblico diviene una partecipazione individuale e comune che affronta la realtà del presente come processo inesorabile in azione, accetta l’inevitabilità del ciclo vitale pur nella perseveranza della premura e della dedizione, fronteggia la singolarità e insieme la collettività dell’esperienza in un paradosso di solitudine e impercettibilità. Nell’evoluzione di una estetica relazionale sul concetto di incapacità nelle sue derivazioni sentimentali ed esistenziali, l’artista afferma e insieme nega la visione attraverso una perturbazione visiva e visuo-spaziale in cui il distacco emotivo si fa elemento naturale e confronto con la rifrazione atmosferica che precede e preannuncia una perturbazione.
BIOGRAFIA
Marta Cornacchia nasce nel 1997 a Roma, dove attualmente vive e lavora. Ha studiato come biologa e nel 2024 ha conseguito con menzione speciale il diploma Magistrale in Didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, con relatore Massimo Bartolini, dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti di Roma e l'Universidad de Sevilla. Ha vinto il premio Kappanoun per la giovane curatela e ora è in procinto di acquisire un master di secondo livello in Neuroestetica presso l'Università di Tor Vergata.
Il suo lavoro predilige installazioni scultoree e ambientali, dalla sostanziale componente performativa che spesso rimane intima. La profonda analisi sensoriale e concettuale antepone contesti site-specific, che hanno permesso la creazione di opere ora facenti parte di spazi pubblici italiani. Dall’identità culturale mista, la sua ricerca verte sull’interdisciplinarietà (con un particolare focus sulla botanica) e sulla consapevolezza sensibile, intese come seme di un processo poetico e conoscitivo.
ALONE
MARTA CORNACCHIA
Curva Pura
FEARLESS ON MY BREATH
YESUL LEE
a cura di Nicoletta Provenzano
photo Giorgio Benni
FEARLESS ON MY BREATH
YESUL LEE
a cura di Nicoletta Provenzano
Opening 11 Settembre 2025 ore 18:30
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 19 Ottobre 2025
Curva Pura è lieta di presentare Fearless on my breath, la prima personale italiana della pittrice sudcoreana Yesul Lee, giovane artista emergente di Seul, con base a Berlino, già protagonista di diverse esposizioni in Germania.
La mostra, a cura di Nicoletta Provenzano, presenta una selezione di opere recenti in un allestimento site specific, dove tele dai toni freddi si confrontano con lavori dalle cromie più calde, generando un dialogo visivo di contrasti e armonie.
Le pitture dell’artista sono una membrana d’aria lucente che rinvia un chiarore soffuso e vaporoso, ascendente o ricadente, evanescente e auratico; sottili raggi di stratosfere rarefatte, delicate increspature di luci ardenti o diafane, come veli di venti terrestri e marini, si inarcano e flettono, si danno reciprocamente forma in un aereo percorso serrato o fluttuante.
EN/
Curva Pura is pleased to present Fearless on my breath, the first Italian solo exhibition by South Korean painter Yesul Lee, a young emerging artist from Seoul currently based in Berlin, who has already taken part in several exhibitions in Germany.
Curated by Nicoletta Provenzano, the exhibition features a selection of recent works in a site-specific installation, where cool-toned canvases interact with warmer compositions, creating a visual dialogue of contrasts and harmonies.
The artist’s paintings are like luminous membranes of air, radiating a soft and misty glow, rising or falling, evanescent and auratic. Subtle rays of rarefied stratospheres, delicate ripples of burning or diaphanous light, like veils of terrestrial and marine winds, arch and bend, giving shape to one another in an aerial flow that is either tense or drifting.
BIOGRAFIA
Yesul Lee (nata nel 1994 a Seul) vive e lavora a Berlino. Si è diplomata nel 2024 e attualmente prosegue i suoi studi nel programma di Meisterschüler (Master) presso l'Accademia di Belle Arti di Dresda. Nello stesso anno ha ricevuto il Diploma Prize dell'Accademia di Belle Arti di Dresda.
Yesul Lee (born 1994 in Seoul) lives and works in Berlin, graduated with a Diploma in 2024, and is currently continuing studies in the Meisterschüler (Master) program at the Academy of Fine Arts Dresden. In the same year, she was awarded the Diploma Prize of the Academy of Fine Arts Dresden.
Sostanza aerea
di Nicoletta Provenzano
Come se il soffio di un vento docile si accordasse ad una vibrazione tonale, la mostra Fearless on my breath di Yesul Lee attraversa l’aria, la traspone in ritmi di colore e luce, la lascia scorrere libera nei propri tremiti o la fende in finissime linee dagli echi geometrici, senza che perda la propria intima sostanza di terso sussurro. Lo spazio espositivo palpita delle vivide cromie, portatrici di una profondità lontana dall’abisso e dalla gravità che apre lo sguardo a spazi più immensi, ad una visione eterea e al contempo presente.
La pittura di Yesul Lee è materia del sospiro, perseverante e mite, volitivo e pungente; è un’immaginazione aerea dispiegata sulle tele, nello slancio e nella tenacia poetica che punta all’unità della luce, all’estremità del silenzio che scuote l’infinto, all’armonia dei colori che posseggono movimento.
EN/
As if the breath of a gentle wind were attuned to a tonal vibration, Yesul Lee’s exhibition Fearless on my breath moves through the air, transposing it into rhythms of color and light. It lets it flow freely in its tremors, or slices it into the finest lines with geometric echoes, without ever losing its intimate nature as a clear whisper.
The exhibition space pulses with vivid chromatic tones, carrying a depth far from both abyss and gravity, opening the gaze to more expansive realms, to a vision that is both ethereal and fully present.
Yesul Lee’s painting is the substance of a sigh, persistent and soft, willful and sharp. It is an aerial imagination unfolded on canvas, in a poetic impulse and determination that aims for the unity of light, the outer edge of silence that stirs the infinite, the harmony of colors endowed with movement.
MATRIOSKA
ANDREA ASTOLFI
a cura di Nicoletta Provenzano
photo Giorgio Benni
MATRIOSKA
Andrea Astolfi
a cura di Nicoletta Provenzano
Opening 26 Giugno 2025 ore 18:30
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 7 Settembre 2025
Curva Pura è lieta di presentare la personale di Andrea Astolfi, Matrioska, a cura di Nicoletta Provenzano.
Richiami, relazioni, interconnessioni e sovrapposizioni compongono il testo pittorico dell’artista che nel gesto immediato, nella campitura distesa, nella sfuggente pastosità o nelle lievissime e inquiete pennellate di colore, conforma, scompone e frammenta echi favolistici, essenzialità e intensità paesaggistiche, figure e presenze del Se’ protagoniste di innumerevoli storie.
Come suggerisce il titolo, la mostra Matrioska, tra l’aspetto giocoso, la floridezza e la fertilità, si muove all’interno di una narrazione dentro l’altra in cui l’interprete principale rimane la pittura che emerge come coordinata mentale e sentimentale di una poetica prolifica, stratificata e complessa.
BIOGRAFIA
Andrea Astolfi, nato ad Atri in provincia di Teramo il 06/01/1990.
Artista autodidatta, ha all’attivo personali, libri d’artista e partecipazioni a collettive. Tra i lavori più recenti: Ti bacio molto, a cura di Lucio Rosato, zerozerosullivellodelmare, Pescara, 2024; A te venendo – Rehearsal Project, Milano 2024; Cut Landscape, a cura di Chiara di Carlo, Studi d’Arte, Pescara 2022.
Itinerario ramingo tra racconti di pittura
di Nicoletta Provenzano
Come una raccolta di racconti che, pur rimanendo uniche identità compiute, si inebriano e compenetrano l’un l’altro di uno stesso ritmo e di una medesima fluttuante malia, la mostra Matrioska di Andrea Astolfi scrive di un mondo e di un tempo della pittura che si incarna in sé stessa e al contempo in un magico universo romanzesco che giostra tra cavalieri erranti e giardini incantati, dolci e malinconiche sognatrici, gioiosi e soavi paesaggi, ritratti segnici e astrazioni, esuberanti erbacce o Angeli dell’Apocalisse.
Le opere di Astolfi, in tele, lenzuola e stoffe ritrovate, raccontano di una quotidiana ossessione, ariosa, gioiosa e tormentata, costituiscono una superficie e una trama ricolma, dove la pittura è la protagonista principale su cui ruota l’intera narrazione.
La vicenda della pittura perviene come una eco all’interno dei dipinti dell’artista che porta la riflessione sulla materia stessa e sul suo farsi, mettendo in luce il verso e il rovescio della strutturale e fisica realtà del dipingere, costruendo nuovi immaginari a partire da un orizzonte storico, mitico e soprattutto artistico.
BRAHMA. IL GRANDE RESPIRO
ALBERTO PARRES
a cura di Alice Falsaperla e Nicoletta Provenzano
photo by Giorgio Benni
BRAHMA
Il grande respiro
Alberto Parres
a cura di Alice Falsaperla e Nicoletta Provenzano
con una poesia di Davide Cortese
Opening 10 Maggio 2025 ore 18:30
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 14 Giugno 2025
Curva Pura è lieta di presentare Brahma. Il grande respiro, mostra personale di Alberto Parres, a cura di Alice Falsaperla e Nicoletta Provenzano.
Nella luce fulgida dell’oro, le opere pittoriche e scultoree dell’artista sono forze dinamiche che animano la ricerca interiore e l’ascolto del soffio dello spirito nella vastità di un assoluto cromatico, risplendente e ritmico, materico e graffiante.
Nel grande respiro di Brahma, ciclico e perpetuo cerchio vitale dell’universo, l’artista ritrova una corrispondenza libera tra individuo e cosmo, oltre l’inerenza ad un credo o dogma religioso, piuttosto vicina ad uno slancio estatico e meditativo che connette e circonda il mondo, trasfigurato e riflesso in uno splendore segreto e generativo.
Come un sussurro che attraversa il tempo, la foglia d’oro vibra e si espande nello spazio delle tele, avvolge meteore di un mondo antico e siderale, porta con sé l’intima verità di un battito infinito, l’eco di una eternità.
BIOGRAFIA
Alberto Parres è nato a Tangeri il 26 agosto del 1953. A seguito delle tappe di Parigi e Siviglia, frequenta l’Accademia di Belle Arti a Roma, dove si è diplomato nel 1980 e dove attualmente vive e lavora, come artista e insegnante. Tra le mostre personali ricordiamo: II buco nero, Librogalleria Ferro di Cavallo, Roma (1981); Nuove proposte, Studio Soligo, Expo Arte, Bari (1981); Opere recenti, Spazio Uno Centro d’arte, Maddaloni, Provincia di Caserta (1983); Tango Speed, Galleria L’indiscreto, Roma (1984); En plein air, azione pittorica, Lungotevere Mellini, Roma (1984); Vivanti, Studio G, Ravenna (1984); Sputnik Story, Studio Soligo, Roma (1985); Stand Biennale Internazionale Milano, Galleria Pinuccia Pero, Milano (1985); Poesia/Pittura, La Poetica, Roma (1985); Serena noche del alma para siempre oscura, Studio Maria Adelaide, Roma (1985); Opere recenti, Galleria Hobelix, Messina (1986); Dal mare blu, Galleria Centro Sei, Bari (1986); Number One, Studio Soligo, Roma (1987); Animale Mentale, Galleria Ezio Pagano, Bagheria, Palermo (1988); Naturalmente, Studio Soligo, Roma (1988); Le arti in caffetteria, Dulcis in, Roma (1988); Opere su carta, Voltaire Arte, Catania (1988); Atmosfera, Studio Soligo, Roma (1990); Primo Cielo, Galleria Forum, Roma (1990); II Nero nel Tribale Avanzato, Galleria Ezio Pagano, Bagheria, Palermo (1990); A Capo della Memoria, Galleria Tenza, Bologna (1991); Anima Cielo Notte, Studio Oggetto, Caserta (1991); Sei Dipinti dal 1983 al 1993, Museo Nazionale Santa Maria delle Monache, Isernia (1993); Sopra le nuvole, Galleria La Polena, Genova (1993); Grandi navigazioni, Salon Privee Arti Visive, Roma (1993); Sopra le nuvole tanti piccoli pensieri, Galleria Dirarte, Caserta (1993); A fior di pelle, io e lei, Studio Soligo, Roma (1994); Solo per Roma, Studio Soligo, Roma (1996); Passaggi, Studio Soligo, Roma (1997); Tristesse, Centro d’Arte Studio Il Catello, Maddaloni, Provincia di Caserta (1998); Montagne, colline, mare, fiume e dintorni, Centro d’Arte Studio II Castello, Maddaloni, Provincia di Caserta (1999); Dipinti grandi così…disegni così come sono, Studio Soligo, Roma (2000); Uccellacci, Mattatoio, Roma; Uccellini, Soligo Art Project, Roma (2002); Lavori recenti, Soligo & Co, Roma (2003); Amanti, Eidos Spazio Arte, Bassano Romano (2005); Sentieri, Sala Umberto, Roma (2006); Lavori recenti, Oasi Salvatori, Sacrofano, Roma (2007); La Scimmia (nascosta dietro l’asino, nascosto dietro l’albero), La Porta Blu, Roma (2007); Ma dove si sono nascosti?, Galleria Hybrida Cotemporanea, Roma (2009); Universo, Bibliothè, Roma (2010); L’oro Vivente, Bibliothè, Roma (2012); Il suono del re, Anteprima d’Arte Contemporanea, Roma (2013); Petrolio, Galleria Hybrida Contemporanea, Roma (2013); Border Line Classic Contemporary, Area Archeologica Stadio di Domiziano, Roma (2013); Alberto Parres. Il Rosso e il Nero. Follia, Gioie e Dolori di Eliogabalo l’Anarchico Incoronato di Antonin Artaud, Palazzo Ruspoli, Cerveteri (2019); Il Rosso e il Nero, Palazzo Koch, Roma (2021); Dentro di me, Galleria La Nuvola (2021).
Alberto Parres. Assolo
di Alice Falsaperla
Parres coglie un intimo giubilo nell’interstizio silenzioso che permea l’invisibile, restituendolo in forma materica. Assistiamo a un mistero, pur rimanendone ignari; ascoltiamo l’assolo ammaliante, seppur àtono, di una melodia primordiale.
Il respiro intimo della perpetuità
di Nicoletta Provenzano
Dal connubio simbolico di queste entità, la mostra BRAHMA. Il grande respiro di Alberto Parres si immerge come un soffio armonico nella lucentezza dell'oro, per affondare nella verità dell'essere, in una sacralità senza divinità, che si scopre anelito verso la chiarezza insita nella materia, verso ciò che cattura e detiene la luce nell'ombra della propria corporeità.
PONYBOY
ANDREA FROSOLINI
a cura di Nicoletta Provenzano
photo by Giorgio Benni
PONYBOY
Andrea Frosolini
a cura di Nicoletta Provenzano
Opening 20 Marzo 2025 ore 18:30
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 4 Maggio 2025
Curva Pura è lieta di presentare la personale di Andrea Frosolini, Ponyboy, a cura di Nicoletta Provenzano.
La mostra in una dicotomia tra dominazione e sottomissione, ferinità e razionalità, giocosità e oggettualità, si interroga e capovolge l’immagine della mascolinità brutale e bellicista, indagando la fluidità e il paradosso dei ruoli nella multisfaccettata, complessa, e a volte fittizia, identità dell’individuo contemporaneo, in una peregrinazione meta-discorsiva, immaginale e concettuale che parte dalla figura biforme del centauro. Simbolo degli istinti animaleschi e irascibili insiti nell’uomo, ma per verso anche delle sue attitudini mansuete e addomesticabili, l’archetipo metà uomo-metà animale viene trasposto dall’artista come corpo meccanico in cui virilità e docilità convivono in un cortocircuito estetico destrutturante.
BIOGRAFIA
Andrea Frosolini, nato a Roma (1993) dove vive e lavora.
La ricerca di Andrea Frosolini ha origine dall'osservazione di pratiche comunicative contemporanee con l'intento di offrire nuove visioni e punti di vista tramite processi di sintetizzazione digitali della realtà.
Parte del processo artistico prevede l'ideazione di metodologie di sintetizzazione della realtà, da azioni semplici ed iconiche legate alla comune esperienza del digitale come drag and drop, merge, crop; ad azioni complesse come estrusioni e riempimento contenuto. L'elemento texture diviene un pretesto per raccontare crudamente la realtà, da una parte convertendo in un'unica forma il rapporto, quasi inscindibile, che intercorre tra superficie, volume e contenuto; dall'altra legittimandolo come spazio potenzialmente infinito di contestualizzazione del reale. Seppur i gesti attraverso i quali l'artista opera siano spudoratamente ed ironicamente di provenienza digitale, i lavori di Andrea Frosolini rimangono fortemente ancorati alla realtà, grazie all'utilizzo di forme ed immagini ultra- attuali.
L'archivio di informazioni ed immagini dal quale l'artista preleva segreti, confessioni e scandali è costituito e prende le sue radici da icone e movimenti della cultura pop '90-*20, flirtando con la rapidità e le modalità effimere dell'ultra- attualità. Riferimenti legati alla produzione artistica più recente provengono dall'analisi di trend e challenge, di cui esamina lo sviluppo e la diffusione nelle principali piattaforme sociali (Youtube, TikTok, Instagram etc), instaurando una connessione tra l'iper-produzione artistica e l'eccessivo consumo/produzione di fast fashion.
Parte della ricerca dell'artista si concentra sulla costruzione e ri-definizione dell'identità, riflettendo sulla perdita di personalità dell'uomo nell'età del pensiero mercificato. Tramite pratiche di prelevazione e ri-contestualizzazione di subculture e community web-based (Biker, Furry), strettamente connesse alla scena LGBTQ+, l'artista mette in scena sistemi finzionali, una critica schietta ma ironica sulla standardizzazione del pensiero umano contemporaneo.
Centauromachìa estatica
di Nicoletta Provenzano
Le opere di Frosolini sono macchine ribelli che rompono con le ideologie del maschile, giocano con il costrutto sociale stratificato di una mascolinità egemonica che sfocia nella tossicità, rivelandola come artefatto stereotipale inconsistente e sovvertendola nella rappresentazione metaforica di una creatura ibrida, tra sfera fantastica e barbarica, selvatica ed erotica, irascibile e vitale.
LESSICO FAMILIARE
GIUSEPPE ANTONIO LO PRESTI e BENYAMIN ZOLFAGHARI
a cura di Nicoletta Provenzano
photo by Giorgio Benni
LESSICO FAMILIARE
Giuseppe Antonio Lo Presti – Benyamin Zolfaghari
a cura di Nicoletta Provenzano
Opening 23 Gennaio ore 18:30
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 6 Marzo 2025
Curva Pura è lieta di presentare la bipersonale Lessico familiare di Giuseppe Antonio Lo Presti e Benyamin Zolfaghari, a cura di Nicoletta Provenzano.
La mostra percorre gli ultimi lavori dei due artisti come sopravvivenza di memorie perdute fatte di segni, parole e tracce disperse di un linguaggio familiare che riemerge in un dialogo formale tra distinte e diverse poetiche espressive, pittoriche e scultoree, dando vita ad una costruzione-distruzione lessicale.
In un ritmo depositario di forme inattese, alfabeti immaginari ed enciclopedici si riversano come orizzonti narrativi in grado di scrivere nuove pagine di una realtà sensibile e materica, che ridefinisce pesi e strutture del linguaggio, leggerezza e intimità di profili lemmatici.
BIOGRAFIE
Giuseppe Antonio Lo Presti è nato a Catania nel 1992. Vive e lavora a Roma. Si è diplomato all'Istituto d'Arte Statale di Catania in disegno industriale. Nel 2022 si iscrive al corso di decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Ha approfondito l'utilizzo della macchina fotografica e della produzione di video. Tra i suoi lavori di cortometraggio, il corto I panara è stato selezionato come finalista a 4 Film Festival e premiato al Ferrara Film Corto Festival nel 2022. Nella propria ricerca artistica utilizza diverse tecniche e medium. Il confine e l'identità sono i soggetti principali delle sue precedenti ricerche. Attualmente il suo lavoro analizza il concetto di granulosità e la mutevolezza della materia.
Benyamin Zolfaghari è nato nel 1986 a Tehran. Vive e lavora a Roma. Ha frequentato i corsi delle Accademie d'arte di Tehran e di Roma diplomandosi in scultura e fotografia. Ha cominciato a dipingere come autodidatta dal 2017, partecipando a eventi e mostre collettive tra cui nel 2021 le collettive presso la sede romana della Temple University, sempre nel 2021 la mostra Portaportese presso Spazio Mensa, Roma, list5 alla galleria O di Tehran; nel 2022 partecipa alla Fiera d’arte The Other e alla collettiva Epiphany First Station presso la Galleria Bavan di Teheran. Tra le sue personali si ricordano The wander presso la galleria Curva Pura nel 2022 e il 51° Premio Sulmona 2024
Alfabeti immaginari
di Nicoletta Provenzano
Le opere risuonano in un dialogo formale dando vita ad una costruzione-distruzione lessicale che si disloca tra locuzioni astratte e margini erosi, tra pagine aperte ed evocazioni figurali, tra echi calligrafici e universi semantici rubati alla fugacità.
Segrete affinità percorrono e cadenzano gli spazi poetici dei due artisti, nelle loro distinte e diverse poetiche espressive, pittoriche e scultoree, interconnesse come confini immaginali cui appartengono le memorie e le rovine, il subitaneo e il fragile, il conosciuto e il misterioso.
DIALOGOS PART EIGHT
SIMPOSIO SULLA STUPIDITÀ DELLA FILOSOFIA
A cura di Michela Becchis e Pasquale Polidori
DIALOGOS PART EIGHT
Simposio
SULLA STUPIDITÀ DELLA FILOSOFIA
A cura di Michela Becchis e Pasquale Polidori
Da lunedì 13 gennaio alle ore 14:00 fino a martedì 14 gennaio alle ore 21:00
DIALOGOS PART EIGHT è un progetto relazionale di Ermanno Cristini e Giancarlo Norese, sviluppato da Pasquale Polidori nelle forme operative di un simposio SULLA STUPIDITÀ DELLA FILOSOFIA in dialogo compositivo e con la cura di Michela Becchis.
SULLA STUPIDITÀ DELLA FILOSOFIA è un happening-simposio della durata di due giorni e una notte. Da lunedì 13 gennaio alle 14:00 fino a martedì 14 gennaio alle 21:00 si succedono interventi ad opera di artiste/i invitate/i a leggere o interpretare un testo da loro scelto che abbia una qualche attinenza con il pensiero, la pratica o la tradizione letteraria filosofica, portandolo all’alienazione ed eventualmente al fallimento, ovvero esplorandone i limiti di significato, efficacia, leggibilità.
Artiste e artisti si avvicenderanno per tutte le ore previste ininterrottamente, nei circa venti minuti che avranno a loro disposizione, ciascuna e ciascuno scegliendo tecnica e medium liberamente, performance, pittura, istallazione, scultura, video, lettura, silenzio.
Ospitato negli spazi di Curva Pura a Roma, ideato da Pasquale Polidori e curato da Michela Becchis, SULLA STUPIDITÀ DELLA FILOSOFIA si origina su invito di Ermanno Cristini e Giancarlo Norese a dar vita a una tappa romana di DIALOGOS — progetto relazionale che tende allo sviluppo di pratiche artistiche basate sulla negoziazione di conoscenze, scelte e consapevolezza, e aperto a forme di attuazione variabili, dalla mostra, al laboratorio, allo scambio di contenuti su una piattaforma virtuale appositamente concepita.
Nei giorni precedenti al simposio, sui social di Curva Pura sarà possibile avere qualche piccola anteprima dei singoli interventi.
Contributi di: Elisa Allegretti e Giovanna Fiacco, Sonia Andresano, Alessia Armeni, Artisti§Innocenti, Paolo Assenza, Michela Becchis, Elena Bellantoni, Sara Bernabucci, Café Brecht, Valentino Canclini, Elio Castellana, Gianluca Codeghini, Franco Cenci, Chiara Ceroni, Sara Ciuffetta, collettivo damp, Ermanno Cristini, Simona Da Pozzo e Roberto Fiorentini, Ferruccio De Filippi, Iolanda Di Bonaventura, Matteo Di Cintio, Maria Cristina Galli, Tilla Giro, Francesca Gironi, Piotr Hanzelewicz e Sonia Marcone, Anahi Mariotti, Rita Marotta & Pseudo Cartesio, Claudia Melica, Jacopo Natoli, Giancarlo Norese, Matteo Paolucci, {Ugo Piccioni, CMDK10086}, Pasquale Polidori, Nicola Rotiroti, Marcello Sambati, Luca Scarabelli, Gabriele Siniscalco, Antonio Syxty, Luisa Turuani, Delphine Valli, Marco Vitale, Ambra Viviani, Michele Zaffarano, Yihan Zhang, Yiyang Lena Zhou.
E con la gentile partecipazione di: Chiara De Angelis, Giuseppe Garrera, Marco Santarelli, Fabrizio Scrivano.
Documentazione audio e video: Angelo Marotta, Emanuele Redondi.
Social Media: Silvia Scipioni – Tommaso Bastianelli
GOTHA
ANICA HUCK
a cura di Nicoletta Provenzano
GOTHA
ANICA HUCK
a cura di Nicoletta Provenzano
photo by GIULIA BENNI
GOTHA
Anica Huck
a cura di Nicoletta Provenzano
Opening 5 Dicembre 2024 ore 18:30 – 21:30
Fino al 9 Gennaio 20255 Dicembre 2024 ore 18:30
L’artista, ispirata dall’Almanacco di Gotha per l’anno 1827, rifletterà sul concetto di élite culturale nel suo significato politico, nel suo aspetto intellettuale e nel suo complesso comunitario. Contro la mera contemplazione o la spettatorialità, Anica Huck segnerà un urgente ripensamento e una messa in discussione del rapporto tra l’arte e il sociale, attraverso un offertorio che sfida il tempo
odierno con mordace ironia, combattendo e rivelando l’opera artistica come organizzazione attorno a un vuoto politico circostante.
BIOGRAFIA
Anica Huck, nata a Erfurt, Germania, nel 1985, è un'artista visiva e performer che vive e lavora a Roma. La sua pratica interdisciplinare, radicata in una formazione in geoscienze e geopolitica, affronta temi contemporanei come le politiche ambientali e la digitalizzazione. Esplora il legame tra uomo e spazio, utilizzando metodi scientifici e visivi per creare opere transitorie che invitano a riflettere su come percepiamo e costruiamo il nostro posto nel mondo. Tra le sue mostre recenti Contemporary Art Prize a Tagliacozzo e Cortile della Memoria a Roma.
Una Guida per l’Utente
Nicoletta Provenzano
la mostra si manifesta come azione illuminante e collettiva verso la realtà storica contemporanea, coniugando una ritualità devozionale e invocante alla creazione di uno spazio comune di impegno condiviso, libero, come libera è la volontà di prendervi parte ed accendere il lume, forse della ragione, forse della speranza, forse della semplice complessità dialettica della realtà odierna.
ROMA ARTE IN NUVOLA - Sezione Nuove Prospettive
Hit The Balls As Hard As U Can
GIAN MARIA MARCACCINI
sezione Nuove Prospettive a cura di Valentina Ciarallo
CURVA PURA
photo by GIORGIO BENNI
La sezione “Nuove prospettive” a cura di Valentina Ciarallo comprenderà gallerie che si distinguono per un approccio innovativo e trasversale, impegnate nella ricerca di nuovi orizzonti e nella ridefinizione del concetto tradizionale di galleria.
BIOGRAFIA
Gian Maria Marcaccini, 27/2/1970 Camerino (MC), è artista, designer e co-fondatore di Post Ex (artist-run space a Roma) e del gruppo storico di Via Fiuggi a Milano.
Nella sua pratica artistica, vicina a un approccio postmediale, spazia con disinvoltura tra installazione, pittura, video e new media. La sua ricerca, indirizzata a un’analisi critica delle forme del reale e a un dialogo serrato tra spazio e costruzione dell’opera, indaga le strutture, apparenti e contenutistiche, di oggetti e linguaggi, scardinandone la logica di funzionamento e mettendo in discussione il concetto di stabilità e certezza: la sua attitudine lo porta a ribaltare le forme della realtà, a interrogarne le strutture, a mostrare la labilità di quello che sembra un approdo sicuro alla solidità dell’immagine, alla concretezza del sistema sociale e alla certezza della realtà, invitando a scoprire inedite forme di relazione fra le cose e a rivedere la prospettiva dalla quale considerarle.
Marcaccini si è formato al D.A.M.S. e all’A.B.A. di Bologna, all’A.B.A. di Brera a Milano, al Barnett College a Londra, alla Fondazione A. Ratti per l’Arte Contemporanea a Como e allo IED di Roma.
È stato allievo di A. Garutti e J. Kosuth ed ha studiato arte contemporanea con critici, storici dell’arte, curatori e semiologi quali R. Barilli, G. Di Pietrantonio, A. Vettese e O. Calabrese.
Ha partecipato a progetti curati o supervisionati, fra gli altri, da: D. Leoni per The Milky Way VERA a Roma; M. Coccia e M. Predicatori a Palazzo LucariniContemporary a Trevi (PG); G.Guidi al Contemporary Cluster a Roma;; N. Provenzano a Curva Pura a Roma; M. Mininni alla Galleria d’Arte Moderna a Roma; S. Galegati e The Independent del MAXXI a Roma; F. Tedeschi per Intesa Sanpaolo a Milano; F. De Santi alla Mole Vanvitelliana divAncona; G. Molinari per il Trevi Flash Art Museum; L. Cherubini per Fuori Uso a Pescara; A. Garutti e G. Di Pietrantonio per Viafarini a Milano e Fondazione A.Ratti a Como.
Dal 2000 al 2014 si dedica quasi esclusivamente al design e alla strategia di comunicazione, per poi tornare all’arte contemporanea. Nel suo percorso, ha guadagnato il riconoscimento di pubblicazioni quali Flash Art, Juliet, Segno, Exibart, Artribune, Small Zine, Espoarte, Forme Uniche e Inside Art e di collezionisti istituzionali come Intesa Sanpaolo.
Le sue opere sono oggi parte di collezioni italiane e straniere
Entropia irreversibile
Nicoletta Provenzano
L’installazione Hit The Balls As Hard As U Can è pittura dello spazio, costruita in linee di forza tangibili, estesa negli oggetti reali e quotidiani fondamentali alla sopravvivenza dell'individuo e infine delineata all'interno dei confini del quadro, dove simboli e grafie del consumo si sovrappongono e accavallano come segni di un tempo in dissoluzione, indistinto e caotico.
photo by GIULIA BENNI
DEFENDING THE DEMONS OF SELF INTERPRETATION
GIULIA APICE, PRISCA BACCAILLE, ALICE PAPI
a cura di Andrea Romagnoli, con testo critico di Laura Catini
Curva Pura è lieta di inaugurare “Defending the demons of self interpretation”, tripersonale di Giulia Apice, Prisca Baccaille e Alice Papi, a cura di Andrea Romagnoli e con testo critico di Laura Catini.
La mostra presenterà una selezione delle opere più recenti delle giovani artiste, creando un dialogo pittorico che esplora paure ed energie interiori, attraverso un dialogo visivo profondo, rivelatorio di emozioni complesse e vulnerabilità.
BIOGRAFIE
Giulia Apice è nata a Frosinone (Italia) nel 1997.
Si è diplomata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, dove attualmente vive e lavora.
La sua ricerca è incentrata sulla pittura per creare immagini che sfuggono al riconoscimento immediato, dove indagare la relazione tra lo spazio e il corpo, affrontando temi come identità, coscienza, umanità e rappresentazione.
Nel 2018 è stata selezionata per il Premio Nazionale delle Arti a Palermo e ad Art Verona come giovane artista emergente. Ha esposto in diverse mostre tra cui Atelier #2 al Macro Asilo, progetto Accade a La Nuova Pesa a Roma, Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado, Artificial Behaviours a Wroclaw (Polonia), Arnia 33, presso la Rocca di Narni. Nel 2024 espone nello studio di Gianni Dessì in Via Arimondi 3. Lo stesso anno, partecipa a una residenza artistica con il progetto E-ART a Salonicco, in Grecia.
Prisca Baccaille (Roma 1992), dopo la laurea in Lettere Moderne alla Sapienza di Roma, si iscrive all' Accademia di Belle Arti di Firenze, laureandosi in Pittura I nel 2019.
Nel 2020 prende parte al programma Erasmus+, soggiornando 5 mesi a Villa Arson, École nationale supérieure di Nizza.
Nel 2021 si laurea in Pittura II all’Accademia di Belle Arti di Roma, con una tesi che indaga il rapporto di reciprocità che intercorre fra poesia e pittura. Partecipa a mostre d’arte in Italia e all’estero.
Nel 2023 pubblica, con la casa editrice Eretica, la sua prima raccolta di poesia: Tuono di zampe.
Alice Papi (1997) vive e lavora a Roma. Si laurea in Pittura presso la Rome University of Fine Arts (Ŕufa) nel 2023. Nello stesso anno presenta la sua prima mostra personale, a cura di Diletta Branchini, presso lo studio Fair Legals in collaborazione con la Luiss Business School.
L'essere in caduta. L'oro della pupilla infera
Laura Catini
E' nelsubbuglio irrefrenabile della notte delle nostre ore che l'uomo della caduta si pone, con salda costanza, l'interrogativo: "Forse Ade stringe a sé la rosea veste liliare dell'Angelo della storia? Quell'Angelus Novus che schiude, nelle sue ali, la tempesta del futuro?"
DELICATESSEN
Francesco Petrone
a cura di Chiara Guidoni e Nicoletta Provenzano
DELICATESSEN
Francesco Petrone
a cura di Chiara Guidoni e Nicoletta Provenzano
Opening 19 Settembre 2024 ore 19:00
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 20 Ottobre 2024
La mostra presenta l’ultima produzione di opere in pane dell’artista, partendo dal termine utilizzato come titolo della mostra: Delicatessen richiama, infatti, sia una macelleria, quale luogo in cui si espone e vende la carne, sia la delicatezza necessaria nel trattare la carne viva, scoperta e senza difese. L’utilizzo del pane da parte dell’artista riguarda una poetica che si discosta dalla precedente produzione in materiali pesanti, quali cemento e ferro, ma ne mantiene i connotati duri e simbolici, attraverso una materia che racconta la semplicità, la familiarità e il nutrimento.
BIOGRAFIA
Francesco Petrone (Foggia, 1978) vive e lavora a Roma. Si laurea con lode presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia; ha lavorato come scenografo per il teatro e il cinema ed è docente presso il Liceo Artistico Argan di Roma. La sua pratica è incentrata su un’analisi del contesto contemporaneo attraverso l’uso della scultura non come fine ma come mezzo di indagine. L’interesse si situa sul simbolo, che riporta attraverso l’uso di materiali industriali e freddi, quali cemento armato e ferro, ma anche quotidiani e caldi, quali legno, pane, ghiaccio, muffe e muschi. Artista votato alla circolarità, riconosce la coincidenza dei concetti di inizio e di fine, se ne fa messaggero, attraverso forme, idee e materiali. Il suo campo di indagine comprende anche una pratica più effimera, legata alla trasparenza e all’inafferrabilità, avvicinandosi al concetto di tempo, che egli riflette nel vetro, in un gesto che è lo specchio del suo processo di indagine artistica verso l’essenza. L’artista è stato selezionato per il PAC (Piano Arte Contemporanea) 2024, con un progetto in collaborazione con il Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano (AR). Fra le mostre si segnalano: Rossi Cardinali, istallazione site specific (Borgo Incoronata(FG)), Respiro (Indigo Art Gallery, Perugia), Inchino (Indigo Art Gallery, Perugia), Station to Station (Reggio Calabria), Biennale d’Arte di Viterbo (Celleno), Lazzaro Art doesn’t sleep (New York, Milano, Roma, Palermo, Istanbul), Ingombri/Altro altrove, MAAM – Macro Asilo(Roma), Atelier d’Artista – MACRO Asilo (Roma), Art Room 72 (Shangai), Apulia Land Art (Alberobello (BA)), Collezionisti&Collezioni, MARCA (Catanzaro), ARTSIDERS, Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia), Mosche nello stomaco, MAAM (Roma).
Era forse necessario tornare a casa?
Chiara Guidoni
Carne viva: scoperta. Forse perché ferita, forse perché mostrata, forse un mezzo per parlare della necessità di mettersi a nudo o di guarire. Una carne più forte nel colpo d’occhio e, al contempo, più delicata e cagionevole nelle cure che richiede.
Umanissima storia di pane
Nicoletta Provenzano
Il pane come mater materiae misteriosa, magica e misterica è corporeità simbolica e creatrice che porta con sé la fertilità della terra, la ritualità propiziatoria, presente tanto nel processo di panificazione quanto nel consumo, lo scorrere dei cicli stagionali e con essi quelli vitali.
ARTVERONA 19° EDIZIONE - sezione INNOVA
VOYEUR
KRIZIA GALFO, SIMONE STUTO, ROSARIO VICIDOMINI
CURVA PURA
photo by Filippo Nardo Ennevifoto
ArtVerona presenta la sua 19. edizione, in programma dall’11 al 13 ottobre 2024 nei
padiglioni 11 e 12 di Veronafiere.
La manifestazione, diretta per il quinto anno consecutivo da Stefano Raimondi, con la vicedirezione artistica di Elena Forin, segna un importante rinnovamento in termini organizzativi, puntando a mantenere alto il livello qualitativo delle gallerie espositrici e dei progetti collaterali che anno dopo anno rinsaldano l’alleanza con le imprese, le istituzioni e il tessuto culturale e produttivo del territorio.
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BIOGRAFIE
Krizia Galfo (Ragusa, 1987) vive e lavora a Roma, il suo studio è attualmente all’interno dello spazio indipendente Ombrelloni Art Space.
La formazione artistica di Krizia Galfo ha subito l'influenza di tre diverse città e percorsi: a Catania si laurea in lettere moderne; a Londra si avvicina alla pittura attraverso corsi brevi presso il Chelsea College of Arts e la Central Saint Martins; a Roma, invece, affina la tecnica frequentando lo studio dell'artista Claudio Valenti e workshop di pittori internazionali come Carmen Mansilla e Vincent Desiderio, arricchendo così il suo percorso da autodidatta.
Negli ultimi anni ha partecipato a diverse mostre tra cui: 2022, Pittura Emergente Oggi – A New Generation, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, 21 Gallery, Villorba (TV); 2022, Salon in Sabina. An invitation/an introduction, a cura di Shaun McDowell, Demoni Danzanti, Torri in Sabina (RI); 2022, Visage, Nero Gallery, Roma; 2022, The Milky way - VERA, a cura di Damiana Leoni, Galleria Alessandra Bonomo, Roma; 2022, Unconventional still life, NP ArtLab, Padova; 2021, Materia Nova. Roma ultime generazioni a confronto, a cura di Massimo Mininni, Galleria d'Arte Moderna, Roma.
Al centro del suo lavoro c’è il ritratto ad olio ma questo linguaggio è solo un pretesto. La tecnica qui diventa tema: il controllo come necessità declinato nella stilizzazione delle pose, nei volti algidi, nel congelamento di uno stato d’animo. La palette antinaturalistica, fatta di rosa e azzurri, trasportano i soggetti in una dimensione altra dove emotività e rigidità si fondono come le pennellate di cui non rimane traccia.
Simone Stuto (Caltanisetta 1991), vive e lavora a Torino.
Le sue opere sono caratterizzate da una forte tradizione iconografica di impianto medievale e rinascimentale, senza mai perdere le caratteristiche dell’estetica contemporanea. Riconducono ad atmosfere intime legate alla sfera dell’onirico, dove lo spazio è saturo di elementi pittorici compositivi astratti, che restituiscono l’atmosfera e che spesso sono connaturati alle figure. Si genera un continuo dualismo fra spirito e materia e fra bellezza e mostruosità.
La dimensione del racconto è fortemente accentuata dall’uso preponderante di cromie pure, spesso ottenute attraverso sottili velature o paste pittoriche più consistenti.
Rosario Vicidomini (Nocera Inferiore 1986), vive e lavora a Roma.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre tra Europa e Giappone.
Vicidomini si interroga sul linguaggio pittorico come verità disvelatrice, costruita sulla perduta penetrabilità del reale, alimentando una ricerca che ha percorso stadi di esistenza molteplice, non fermandosi alla costituita conquista, ma indagando il conoscibile, afferrando il soggiacente e le sue condizioni di possibilità.
Un orizzonte circostante e soggettivo viene a costituirsi come datità che si presenta alla coscienza in unità appercettiva, come semplice accadere in un universo reale, portando in evidenza la “cosa” nel riflesso del suo sopraggiungere, nell’intenzionalità della visione che la coglie.
La poetica di Rosario Vicidomini è un costante trascendere e carpire il divenire e l’essere, in un ordinamento oggettivo, nel principio indeterminato e infinito.
TESTO CRITICO
Sorpresi da uno sguardo, catturati da uno scorrere temporale, i soggetti delle opere pittoriche vivono in un gioco costante con il pittore e lo spettatore nella loro esperienza di creazione e visione








































































































































































