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DELICATESSEN
FRANCESCO PETRONE
a cura di Chiara Guidoni e Nicoletta Provenzano
photo by GIORGIO BENNI
DELICATESSEN
Francesco Petrone
a cura di Chiara Guidoni e Nicoletta Provenzano
Opening 19 Settembre 2024 ore 19:00
Curva Pura | Via Giuseppe Acerbi 1a - Roma
Fino al 20 Ottobre 2024
La mostra presenta l’ultima produzione di opere in pane dell’artista che si discosta dalla precedente produzione in materiali pesanti, quali cemento e ferro, ma ne mantiene i connotati duri e simbolici, attraverso una materia che racconta la semplicità, la familiarità e il nutrimento.
BIOGRAFIA
Francesco Petrone (Foggia, 1978) vive e lavora a Roma. Si laurea con lode presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia; ha lavorato come scenografo per il teatro e il cinema ed è docente presso il Liceo Artistico Argan di Roma. La sua pratica è incentrata su un’analisi del contesto contemporaneo attraverso l’uso della scultura non come fine ma come mezzo di indagine. L’interesse si situa sul simbolo, che riporta attraverso l’uso di materiali industriali e freddi, quali cemento armato e ferro, ma anche quotidiani e caldi, quali legno, pane, ghiaccio, muffe e muschi. Artista votato alla circolarità, riconosce la coincidenza dei concetti di inizio e di fine, se ne fa messaggero, attraverso forme, idee e materiali. Il suo campo di indagine comprende anche una pratica più effimera, legata alla trasparenza e all’inafferrabilità, avvicinandosi al concetto di tempo, che egli riflette nel vetro, in un gesto che è lo specchio del suo processo di indagine artistica verso l’essenza. L’artista è stato selezionato per il PAC (Piano Arte Contemporanea) 2024, con un progetto in collaborazione con il Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano (AR). Fra le mostre si segnalano: Rossi Cardinali, istallazione site specific (Borgo Incoronata(FG)), Respiro (Indigo Art Gallery, Perugia), Inchino (Indigo Art Gallery, Perugia), Station to Station (Reggio Calabria), Biennale d’Arte di Viterbo (Celleno), Lazzaro Art doesn’t sleep (New York, Milano, Roma, Palermo, Istanbul), Ingombri/Altro altrove, MAAM – Macro Asilo(Roma), Atelier d’Artista – MACRO Asilo (Roma), Art Room 72 (Shangai), Apulia Land Art (Alberobello (BA)), Collezionisti&Collezioni, MARCA (Catanzaro), ARTSIDERS, Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia), Mosche nello stomaco, MAAM (Roma).
TESTI CRITICI
Carne viva: scoperta. Forse perché ferita, forse perché mostrata, forse un mezzo per parlare della necessità di mettersi a nudo o di guarire. Una carne più forte nel colpo d’occhio e, al contempo, più delicata e cagionevole nelle cure che richiede.
La ricerca di Francesco Petrone si forma come una verità corporale che profuma di pane, si muove nell’alchimia che regola l’impasto, nelle movenze sapienti che danno vita a questo segno significante, profondamente radicato come remoto archetipo di civiltà e insieme allegoria profanamente sacrale e sacrificale.
UPCOMING
DEFENDING THE DEMONS OF SELF INTERPRETATION
GIULIA APICE, PRISCA BACCAILLE, ALICE PAPI
a cura di Andrea Romagnoli, con testo critico di Laura Catini
Curva Pura è lieta di inaugurare “Defending the demons of self interpretation”, tripersonale di Giulia Apice, Prisca Baccaille e Alice Papi, a cura di Andrea Romagnoli e con testo critico di Laura Catini.
La mostra presenterà una selezione delle opere più recenti delle giovani artiste, creando un dialogo pittorico che esplora paure ed energie interiori, attraverso un dialogo visivo profondo, rivelatorio di emozioni complesse e vulnerabilità.
BIOGRAFIE
Giulia Apice è nata a Frosinone (Italia) nel 1997.
Si è diplomata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, dove attualmente vive e lavora.
La sua ricerca è incentrata sulla pittura per creare immagini che sfuggono al riconoscimento immediato, dove indagare la relazione tra lo spazio e il corpo, affrontando temi come identità, coscienza, umanità e rappresentazione.
Nel 2018 è stata selezionata per il Premio Nazionale delle Arti a Palermo e ad Art Verona come giovane artista emergente. Ha esposto in diverse mostre tra cui Atelier #2 al Macro Asilo, progetto Accade a La Nuova Pesa a Roma, Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado, Artificial Behaviours a Wroclaw (Polonia), Arnia 33, presso la Rocca di Narni. Nel 2024 espone nello studio di Gianni Dessì in Via Arimondi 3. Lo stesso anno, partecipa a una residenza artistica con il progetto E-ART a Salonicco, in Grecia.
Prisca Baccaille (Roma 1992), dopo la laurea in Lettere Moderne alla Sapienza di Roma, si iscrive all' Accademia di Belle Arti di Firenze, laureandosi in Pittura I nel 2019.
Nel 2020 prende parte al programma Erasmus+, soggiornando 5 mesi a Villa Arson, École nationale supérieure di Nizza.
Nel 2021 si laurea in Pittura II all’Accademia di Belle Arti di Roma, con una tesi che indaga il rapporto di reciprocità che intercorre fra poesia e pittura. Partecipa a mostre d’arte in Italia e all’estero.
Nel 2023 pubblica, con la casa editrice Eretica, la sua prima raccolta di poesia: Tuono di zampe.
Alice Papi (1997) vive e lavora a Roma. Si laurea in Pittura presso la Rome University of Fine Arts (Ŕufa) nel 2023. Nello stesso anno presenta la sua prima mostra personale, a cura di Diletta Branchini, presso lo studio Fair Legals in collaborazione con la Luiss Business School.
PAST
ARTVERONA 19° EDIZIONE - sezione INNOVA
VOYEUR
KRIZIA GALFO, SIMONE STUTO, ROSARIO VICIDOMINI
CURVA PURA
photo by Filippo Nardo Ennevifoto
ArtVerona presenta la sua 19. edizione, in programma dall’11 al 13 ottobre 2024 nei
padiglioni 11 e 12 di Veronafiere.
La manifestazione, diretta per il quinto anno consecutivo da Stefano Raimondi, con la vicedirezione artistica di Elena Forin, segna un importante rinnovamento in termini organizzativi, puntando a mantenere alto il livello qualitativo delle gallerie espositrici e dei progetti collaterali che anno dopo anno rinsaldano l’alleanza con le imprese, le istituzioni e il tessuto culturale e produttivo del territorio.
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BIOGRAFIE
Krizia Galfo (Ragusa, 1987) vive e lavora a Roma, il suo studio è attualmente all’interno dello spazio indipendente Ombrelloni Art Space.
La formazione artistica di Krizia Galfo ha subito l'influenza di tre diverse città e percorsi: a Catania si laurea in lettere moderne; a Londra si avvicina alla pittura attraverso corsi brevi presso il Chelsea College of Arts e la Central Saint Martins; a Roma, invece, affina la tecnica frequentando lo studio dell'artista Claudio Valenti e workshop di pittori internazionali come Carmen Mansilla e Vincent Desiderio, arricchendo così il suo percorso da autodidatta.
Negli ultimi anni ha partecipato a diverse mostre tra cui: 2022, Pittura Emergente Oggi – A New Generation, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, 21 Gallery, Villorba (TV); 2022, Salon in Sabina. An invitation/an introduction, a cura di Shaun McDowell, Demoni Danzanti, Torri in Sabina (RI); 2022, Visage, Nero Gallery, Roma; 2022, The Milky way - VERA, a cura di Damiana Leoni, Galleria Alessandra Bonomo, Roma; 2022, Unconventional still life, NP ArtLab, Padova; 2021, Materia Nova. Roma ultime generazioni a confronto, a cura di Massimo Mininni, Galleria d'Arte Moderna, Roma.
Al centro del suo lavoro c’è il ritratto ad olio ma questo linguaggio è solo un pretesto. La tecnica qui diventa tema: il controllo come necessità declinato nella stilizzazione delle pose, nei volti algidi, nel congelamento di uno stato d’animo. La palette antinaturalistica, fatta di rosa e azzurri, trasportano i soggetti in una dimensione altra dove emotività e rigidità si fondono come le pennellate di cui non rimane traccia.
Simone Stuto (Caltanisetta 1991), vive e lavora a Torino.
Le sue opere sono caratterizzate da una forte tradizione iconografica di impianto medievale e rinascimentale, senza mai perdere le caratteristiche dell’estetica contemporanea. Riconducono ad atmosfere intime legate alla sfera dell’onirico, dove lo spazio è saturo di elementi pittorici compositivi astratti, che restituiscono l’atmosfera e che spesso sono connaturati alle figure. Si genera un continuo dualismo fra spirito e materia e fra bellezza e mostruosità.
La dimensione del racconto è fortemente accentuata dall’uso preponderante di cromie pure, spesso ottenute attraverso sottili velature o paste pittoriche più consistenti.
Rosario Vicidomini (Nocera Inferiore 1986), vive e lavora a Roma.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre tra Europa e Giappone.
Vicidomini si interroga sul linguaggio pittorico come verità disvelatrice, costruita sulla perduta penetrabilità del reale, alimentando una ricerca che ha percorso stadi di esistenza molteplice, non fermandosi alla costituita conquista, ma indagando il conoscibile, afferrando il soggiacente e le sue condizioni di possibilità.
Un orizzonte circostante e soggettivo viene a costituirsi come datità che si presenta alla coscienza in unità appercettiva, come semplice accadere in un universo reale, portando in evidenza la “cosa” nel riflesso del suo sopraggiungere, nell’intenzionalità della visione che la coglie.
La poetica di Rosario Vicidomini è un costante trascendere e carpire il divenire e l’essere, in un ordinamento oggettivo, nel principio indeterminato e infinito.
TESTO CRITICO
Sorpresi da uno sguardo, catturati da uno scorrere temporale, i soggetti delle opere pittoriche vivono in un gioco costante con il pittore e lo spettatore nella loro esperienza di creazione e visione